Giudice di Pace: la risposta dei Commissari

L’Associazione politica  “SAN FELICE A CANCELLO IN MOVIMENTO” con una nota protocollata in data 12 aprile 2018 ha voluto richiamare l’attenzione della Triade Commissariale sul problema relativo al mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace di Arienzo. Il problema è derivato dall’improvviso venir meno del Comune di San Felice a Cancello all’impegno sottoscritto nella Convenzione quinquennale stipulata nel Giugno 2017 con il Comune di Arienzo e di Santa Maria a Vico.

La nostra disapprovazione circa la scelta adottata scaturisce dalla necessità di mantenere l’Ufficio giudiziario sul nostro territorio e dal fatto che, ancora una volta, si paventava l’ipotesi della perdita di un altro servizio pubblico rivolto ai cittadini di San Felice a Cancello e ai Comuni limitrofi con conseguenti ed inevitabili perdite economiche e disagi, come era già successo in altri casi ( es. ospedale) a causa della cattiva gestione della cosa pubblica.

Il nostro rammarico derivava anche dalla “pessima figura” fatta nei confronti delle altre Amministrazioni Comunali che hanno aderito alla Convenzione: il nostro Comune aveva assunto un impegno e il valore della parola data avrebbe dovuto avere un peso, soprattutto se messa nero su bianco in un accordo scritto. La convenzione firmata, con Delibera N. 18 della Commissione Straordinaria Prot. N.5125 del 13.07.2017, andava onorata, per responsabilità e rispetto nei confronti degli altri Comuni e dei cittadini di San Felice a Cancello.

La risposta da parte dei Commissari pervenuta alla nostra associazione in merito a questa questione purtroppo è stata decisamente riduttiva e superficiale.

La motivazione fornita dalla Triade è scontata: “carenza di organico”, eppure il numero dei nostri dipendenti comunali presenti in pianta organica non ci sembra affatto così esiguo. Inoltre, nella loro nota si legge: ” Si evidenzia che nella dotazione organica di questo Ente non sono reperibili altre figure professionali di categoria D idonee e consenzienti a svolgere le funzioni richieste”; in altre parole nessuno tra coloro che potrebbe farlo, ha avuto voglia di svolgere il proprio lavoro di cancelliere nell’Ufficio del Giudice di Pace!

Prendiamo atto, dunque, che, ancora una volta, noi cittadini siamo costretti a subire l’arroganza e la svogliatezza di coloro che dovrebbero svolgere le loro funzioni con senso del dovere e di rispetto per il posto di lavoro che hanno la fortuna di occupare.

Vogliamo sottolineare anche la superficialità con cui si è risposto al nostro sollecito da parte di coloro che, in questo delicato frangente temporale, sono stati chiamati alla guida del nostro Comune: si può facilmente verificare dal documento in allegato che la risposta scritta che ci è stata inviata dai Commissari (o da chi per loro) è la stessa inviata in riscontro alla nota dell’Ordine degli Avvocati di S. Maria C.V.; essa riporta infatti la stessa intestazione e ha addirittura una data precedente rispetto a quella della nostra istanza protocolla; insomma, non hanno avuto neanche l’accortezza di ricopiarla cambiando l’indirizzo del destinatario!

Sin dall’insediamento dei Commissari ci siamo posti nei loro confronti sempre con spirito di collaborazione e con positività; dopo anni di scontri con una Amministrazione ostile e refrattaria pensavamo finalmente di poter dare concretamente una mano alla ripresa del nostro paese confidando in un dialogo aperto e rispettoso.

Purtroppo, dopo un inizio promettente, si è finiti con l’andare in una direzione completamente opposta rispetto a quella auspicata.

In conclusione siamo lieti che l’Ufficio del Giudice di Pace di Arienzo resterà sul nostro territorio, ma non di certo grazie al nostro Comune e alla nostra Amministrazione e questo purtroppo rappresenta l’ennesimo schiaffo inferto alla nostra comunità.