Controreplica: Consiglio Comunale del 03/08/2016

In seguito alle dichiarazioni del Sindaco di San Felice a Cancello riportate da alcuni giornali, l’Associazione San Felice a Cancello in MoVimento  è costretta a dover mettere in evidenza come per l’ennesima volta il nostro primo cittadino abbia sviato l’attenzione dalle domande che gli abbiamo posto in maniera chiara e dettagliata.

Su ben cinque argomentazioni su sei con annesse richieste di chiarimenti il nostro Sindaco non risponde:

1) l’opportunità data ai cittadini di poter usufruire dell’istanza in autotutela per lo sgravio della bolletta relativa alle acque reflue;

2) la mancata capacità di riscossione del canone idrico da parte della società IAP;

3) la delibera del Consiglio Comunale n. 38 del 03/08/2016 con cui è stato prorogato il contratto alla IAP e di cui non esiste traccia sull’albo pretorio;

4) la mancata nascita del nuovo portale del nostro Comune che dovrebbe garantire la tanto anelata trasparenza;

5) la delibera di indirizzo n. 89 del 25/07/2016 per la valutazione delle procedure necessarie alla riattivazione del Pozzo Comunale dismesso nel 2006;

6) il comportamento maleducato, strafottente e  poco consono a dei rappresentanti delle istituzioni tenuto durante un pubblico consiglio comunale quando invece si dovrebbe dare il buon esempio.

Solo in merito al primo punto il Sindaco si limita maldestramente a rimandarci ad altre sue dichiarazioni, come se già ci avesse chiarito tutto in passato, ma in realtà, per l’ennesima volta non sa come sbrogliare la matassa assurda che, insieme a tutta l’amministrazione, ha creato circa la doppia bolletta dell’acqua inviata ai cittadini e così continua a sparare concetti a caso senza alcun legame logico. Fortuna che noi, come associazione, il bandolo della matassa lo abbiamo trovato e abbiamo messo a disposizione un’istanza pro forma che tutti possono utilizzare per vedersi tutelati i propri diritti.

Sugli altri argomenti il nostro primo cittadino ha ovviamente deciso di non rispondere …. forse perché non sapeva a cosa appigliarsi? Non vogliamo essere così cattivi da pensare questo, e quindi auspichiamo che a breve possa dirci qualcosa in merito in modo esaustivo e preciso.

L’unica risposta che abbiamo ottenuto è quella circa la delibera n. 89 del 25/07/2016 con cui la Giunta ha dato indicazione di individuare e valutare tutte le procedure necessarie alla riattivazione del Pozzo Comunale dismesso nel 2006, avendo considerato la situazione debitoria nei confronti della società ABC (ex ARIN) e non riuscendo quindi a coprire le spese per garantire la fornitura idrica per il nostro Comune.

Bene, anzi male! Il Sindaco ha dichiarato, sempre e solo dopo che noi avevamo reso noto tale insana intenzione, che tale delibera è “…una pura provocazione… per far riflettere…impaurire gli evasori.”.

Ebbene sì cari cittadini, il nostro Sindaco “usa” le delibere per provocare e intimorire le persone ( forse non sa che qua ricorrono gli estremi penali). Ma al di là di questa bislacca affermazione, quello che ci è saltato agli occhi è che invece il suo è stato l’ennesimo tentativo di coprire i suoi reali intenti, ossia di risolvere in questo modo il problema atavico con l’ARIN facendolo ricadere totalmente sulle spalle di tutti noi cittadini. Il sindaco in poche righe è riuscito a cadere in mille contraddizioni rivelando invece i suoi disegni inaccettabili: come fa, infatti, a parlare di provocazione attraverso una delibera se poi di tale delibera, risalente al 25 luglio 2016, non ha fatto alcun minimo accenno, né attraverso un comunicato stampa né in consiglio comunale? Una provocazione di solito ha effetto se viene posta a conoscenza del destinatario, ma se invece resta nel cassetto…

Tutto questo ci porta a fare le dovute riflessioni.

Innanzitutto riscontriamo che il nostro Sindaco è convinto di poter utilizzare i provvedimenti e le decisioni della giunta a suo piacimento, in questo caso per intimorire e per creare tensione. Ma ciò ci preoccupa relativamente visto che la realtà dei fatti è ancora più inquietante. Come si legge nella delibera n. 89 : “ L’attuale condizione debitoria nei confronti dell’ABC (ex ARIN)…non consente di mantenere il rapporto di fornitura idrica, in quanto i costi da sostenere per questo Ente non riescono ad essere coperti dai contribuenti, visti i riscontri delle entrate che si hanno per tale servizio… è intenzione dell’Amministrazione riattivare la fornitura idrica attraverso il dismesso pozzo comunale.” L’Ente comunale è dunque pienamente consapevole che l’attività di riscossione portata avanti dalla IAP fino ad oggi non ha funzionato ma l’amministrazione invece di sciogliere il rapporto contrattuale con l’incompetente e dispendiosa IAP, non solo decide di prorogare il contratto con quest’ultima, ma addirittura dà le direttive ai vari responsabili comunali di avviare le procedure per la riattivazione del pozzo!!! Quindi  i cittadini onesti devono pure bere acqua di pozzo e non più di Serino perché tutta l’Amministrazione non è stata in grado di risolvere il problema della riscossione tributi o comunque non riesce proprio a “divorziare” dall’amata IAP??? Siamo all’assurdo!

Restiamo in attesa delle dovute risposte e avvertiamo l’Amministrazione tutta (maggioranza ed opposizione) che non vi molleremo un secondo! Il nostro occhio vigile non andrà in vacanza, purtroppo per voi!

P.S.:

Ancora a proposito di notizie che sfuggono alla stampa locale, vogliamo informare la popolazione di San Felice che la Giunta Comunale con delibera n. 91 del 01/08/2016 ha disposto in via cautelativa, come provvedimento disciplinare in attesa che la giustizia faccia il suo corso, il trasferimento di R.V. dal Comando di Polizia Municipale al Settore Tecnico  dell’Ente e C.M. dal Comando di Polizia Municipale al Settore Ambiente dell’Ente.

A voi i commenti.