Consiglio Comunale del 03/08/2016

In seguito al Consiglio Comunale che si è tenuto in seconda seduta il 03/08/2016, l’Associazione San felice a Cancello in MoVimento ritiene necessario fornire, ancora una volta, delle precisazioni poiché il Sindaco, in uno dei suoi interventi, ha criticato una delle nostre iniziative con argomentazioni poco corrette.

Ricordiamo che l’Associazione ha tra i suoi principi cardine il rispetto della legalità e pertanto non potrebbe mai invitare i cittadini  a non pagare le tasse.

Ciò che abbiamo fatto è stato semplicemente quello di mettere a disposizione di tutti i cittadini le informazioni e gli strumenti utili a valutare l’opportunità di presentare un documento in autotutela per la richiesta di annullamento del canone di depurazione.

Ricordiamo che il canone di depurazione non è una tassa ma bensì un servizio e, come tale, se non è reso, o è reso in modo parziale, il cittadino ha il diritto di chiederne il rimborso o l’annullamento.

D’altro canto,  per stessa ammissione del Sindaco, diversi Giudici di Pace hanno emesso sentenze a favore dei cittadini che hanno presentato ricorso, pertanto, a meno che questi giudici non hanno perso il senso della ragione, la loro valutazione si è basata su fatti concreti.

L’accusa rivoltaci di aver indotto i cittadini (direttamente o indirettamente) a non pagare il canone idrico causando in questo modo un danno alle casse comunali è del tutto infondata anche perché, per l’anno 2014, la società di riscossione ha mandato due bollette separate una per il canone idrico e l’altra per il canone di depurazione e noi abbiamo sempre chiaramente indicato che il canone non dovuto è esclusivamente quello per la depurazione.

Per quanto riguarda la mozione presentata dal Sindaco in cui si parla di circa 2000 famiglie che non hanno consentito agli operatori della IAP di procedere alla lettura dei contatori vorremmo far notare che questa cifra è del tutto propagandistica infatti nel documento allegato alla lista di carico del 2015 presentato dalla stessa IAP si legge che:

Per l’anno 2015 sono state emesse n° 4.582 fatture.

Per quanto concerne le fatture predisposte senza imputare un consumo reale, si rappresenta quanto segue:

  • n° 334 sono utenze che hanno lettura iniziale e finale identica quindi consumo 0;
  • n° 96 contatori sono guasti e già in fase di sostituzione;
  • n° 172 contatori sostituiti nel 2016;
  • n° 303 contatori intestati a persone decedute e non più residenti;
  • n° 1324 utenze dove non è stato possibile effettuare lettura per svariati motivi (case chiuse,

rifiuto, contatori inaccessibili ecc.).

Il sindaco intende davvero tagliare la fornitura idrica a tutte queste 2229 utenze?

A proposito della IAP srl vogliamo ricordare che il contratto è scaduto in data 31/12/2015 e che è stato prorogato con delibera del Consiglio Comunale n. 38 del 03/08/2016. Purtroppo tale delibera non è consultabile perché non è stata pubblicata all’albo. Invitiamo pertanto il responsabile della trasparenza a provvedere quanto prima. (A proposito: che fine ha fatto il nuovo portale del comune?)

A questo punto vogliamo far presente una cosa che, a quanto pare, il Sindaco e gli altri consiglieri (sia di maggioranza che di opposizione) hanno dimenticato di menzionare e che è sfuggita anche alla stampa locale:

Con delibera n. 89 del 25/07/2016 il Sindaco ha dato indicazione di individuare e valutare tutte le procedure necessarie alla riattivazione del Pozzo Comunale dismesso nel 2006, avendo considerato la situazione debitoria nei confronti della società ABC (ex ARIN) e non riuscendo quindi a coprire le spese per garantire la fornitura idrica per il nostro Comune.

I cittadini di San Felice a Cancello ne saranno felici !?

In ultimo vogliamo stigmatizzare il comportamento tenuto dai nostri rappresentanti Istituzionali durante il consiglio comunale.

Non è certamente uno spettacolo edificante vedere i nostri rappresentanti fumare nell’aula consigliare, passeggiare avanti e indietro sbuffando mentre un consigliere sta parlando o allontanarsi nel bel mezzo della seduta.

Inoltre non ci è piaciuto nemmeno vedere il Sindaco infuriarsi perché non si riusciva a trovare la chiave per aprire la porta dell’ufficio dove erano custoditi dei faldoni indispensabili per poter procedere all’individuazione dei debitori e in un secondo momento accusare i propri dirigenti di non aver fornito il dovuto supporto ai revisori e di non essersi presentati in aula.

Spesso ci hanno rivolto delle critiche affermando di non essere pronti a rivestire cariche istituzionali perché inesperti: da quanto abbiamo visto l’altra sera possiamo tranquillamente affermare che dagli attuali professionisti della politica sinceramente non c’è molto da imparare.